martedì 12 gennaio 2010

Chi spara sui corpi?


brunite carni del sole africano
Samir si tiene per mano con il compagno di sempre
e le zolle rimosse sul greto del fiume che dalla montagna rinasce
con le stagioni sfiorite e uguali
la terra che vive di quelle braccia in catene ma unite
e' un bacio la notte nella cartiera carta carbone
avvolgente riposo
chi spara sui corpi?
che nudi in quell'acqua di freddo torrente
puliscono sogni
e insieme la sera con fuochi improvvisi riscaldano azioni sono occhi
che cercano pace
lavoro
chi spara sui corpi?
città di confine s'affaccia lontana
sul mare che appare sereno
riflesso sui volti sconvolti da dura fatica
e quelle arance del colore del Sole
chi spara sui corpi?
e i topi sorpresi da tanto clamore
di tane sotto capanne cartone e lamiere
ondulate dal vento serale
ne trovi e molte ricolme di scarti e rottami
chi spara sui corpi?
quattro gambe , forse otto ferite
del sangue sopra la terra che bruna
raggruma e' in fuga dal mondo Samir poche coperte nella capanna
due stracci una pentola nera
e sopra la testa una tanica vuota
la stessa che in spalla da piccolo
lungo i paesi magreb
sabbiosi e accoglienti
riempiva di acqua razione del giorno ed anche di notte
chi spara sui corpi?
a gruppi di notte prelevano uomini
che i sonni abbandonano in mani straniere
sui bus di uguali colori per Bari o Castelvolturno
a fare che cosa?
un canto Gnawa saluta Rosarno
gia' piena di ruspe non piu' paesaggio d'agrumi
cemento a spianate
i porti gioiosi
poggiati su coste i mari d'oriente i venti grecali
rifiutano il suolo e insieme ai barconi gia' pieni di volti
di corpi feriti ritornano a casa gia' vinti


pino de stasio








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